Elezioni dell'Ordine, proroga di 6 mesi per tornare al voto
Finalmente una schiarita sulle elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dei Consigli regionali. Dopo la decisione del presidente nazionale Carlo Verna di ritirare la determina che fissava la data del voto per l’11-18 e 25 aprile, causa l’impossibilità di recarsi in presenza ai seggi nell’attuale fase pandemica, la tanto attesa e più volte sollecitata proroga chiesta al governo per potere avere il tempo di individuare e mettere a punto una piattaforma telematica e consentire il voto on line, è arrivata. Il decreto legge 1 aprile 2021 n. 44 (“Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, in materia di vaccinazioni anti Sars-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici”) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 79 ed immediatamente in vigore, prevede infatti all’articolo 7 del capo II, che
«il consiglio nazionale dell’ordine professionale di cui alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, può disporre, al solo fine di consentire il compiuto adeguamento dei sistemi per lo svolgimento con modalità telematica delle procedure, in relazione a quanto previsto all’articolo 31, comma 3, del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, un ulteriore differimento della data delle elezioni, da svolgersi comunque entro un termine non superiore a centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto».
Si andrà a votare, quindi, tra la fine di settembre e i primi di ottobre. Un anno esatto di ritardo. Ci saranno sei mesi di tempo per predisporre le procedure per lo svolgimento delle elezioni con modalità telematica, e l’esecutivo ha già ripreso i contatti con Invitalia, l’Agenzia del ministero dell’Economia, cui è stato demandato il compito di individuare la società che dovrà fornire la piattaforma digitale per il voto.
«il consiglio nazionale dell’ordine professionale di cui alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, può disporre, al solo fine di consentire il compiuto adeguamento dei sistemi per lo svolgimento con modalità telematica delle procedure, in relazione a quanto previsto all’articolo 31, comma 3, del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, un ulteriore differimento della data delle elezioni, da svolgersi comunque entro un termine non superiore a centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto».
Si andrà a votare, quindi, tra la fine di settembre e i primi di ottobre. Un anno esatto di ritardo. Ci saranno sei mesi di tempo per predisporre le procedure per lo svolgimento delle elezioni con modalità telematica, e l’esecutivo ha già ripreso i contatti con Invitalia, l’Agenzia del ministero dell’Economia, cui è stato demandato il compito di individuare la società che dovrà fornire la piattaforma digitale per il voto.
Una storia tormentata, per via dell’emergenza Covid, quella delle elezioni. Fissate a ottobre scorso e saltate perché due Ordini regionali si erano rifiutati di convocarle vista l’impennata dei casi di Covid, in quel momento, nella propria regione, sono state rinviate a novembre. Ma proprio all’inizio di quel mese il governo ha varato una norma, contenuta nel decreto Ristori, che introduceva la possibilità del voto misto, in presenza e on line e prorogava di 90 giorni tutti gli organismi degli Ordini professionali in scadenza allo scopo di potere allestire il voto telematico. In particolare si davano 60 giorni di tempo per l’approvazione del regolamento e altri 30 in aggiunta per indire le elezioni.
Ma se si è riusciti a rientrare nei tempi per il regolamento, troppo breve è risultato il periodo rimanente per la scelta della piattaforma informatica per il voto on line. Il Cnog ha dovuto prendere atto che per la procedura negoziata necessaria ad acquisirla e per il collaudo del sistema sarebbero occorsi non meno di 5-6 mesi. Da qui l’intervento di Verna, a inizio febbraio, costretto a indire le elezioni in presenza ad aprile per rispettare i termini dei 90 giorni del decreto Ristori, sperando che il governo rimettesse a posto le cose con un decreto di proroga. Decreto che è arrivato solo ora e dopo che il presidente del Cnog è dovuto intervenire ancora per annullare il voto di aprile, oggettivamente impossibile per l’impennata di casi di Covid su tutto il territorio nazionale. Adesso ci sono sei mesi di tempo per mettere a posto le cose e approdare al voto entro ottobre.