La memoria delle vittime di mafia, l'Ordine in prima fila
Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è la giornata che ogni anno viene dedicata alla memoria dell'impegno delle vittime innocenti delle mafie. Un'iniziativa promossa da Libera, nata dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente mai pronunciare il suo nome. «È un tema che ci sta particolarmente a cuore - ha detto Roberto Gueli, presidente Odg Sicilia - che vede l'Ordine in prima fila. Ci tocca in quanto siciliani, cittadini orgogliosi di una terra sfregiata dalla mafia, e ci tocca in quanto giornalisti, poiché quotidianamente ricordiamo i colleghi che sono morti per mano mafiosa». L'Ordine dei giornalisti Sicilia, infatti, ospita all'interno della propria sede - nella villa di via Bernini confiscata ai boss - la mostra permanente "Il giornalismo che non muore" in cui sono ricordati Mario Francese, Cosimo Cristina, Beppe Alfano, Mauro De Mauro, Mauro Rostagno, Peppino Impastato, Giovanni Spampinato, Pippo Fava e Maria Grazia Cutuli, assassinata in Afghanistan «perché cercava la verità».
Una versione itinerante della mostra, "Testimoni di verità", è stata di recente portata al Parlamento europeo di Strasburgo ed è visitabile anche a Caltagirone.
Una versione itinerante della mostra, "Testimoni di verità", è stata di recente portata al Parlamento europeo di Strasburgo ed è visitabile anche a Caltagirone.