Papa Giovanni Paolo II a Siracusa, la storia nel libro di Mantineo
Rileggere una pagina della cronaca più recente che si è fatta storia. La visita pastorale di Papa Giovanni Paolo II a Siracusa del 5 e 6 novembre 1994 é al centro dell’ultimo libro di Aldo Mantineo, giornalista siracusano - oggi componente del Consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia e commissario del Corecom Sicilia - presentato in occasione del trentennale della storica vita del Pontefice frattanto proclamato santo. “Alzatevi e levate il capo” (Apalós edizioni) ripercorre non soltanto i momenti salienti di quei giorni attraverso la riproposizione ragionata dei cinque discorsi pronunciati da Karol Vojtyla ma anche attraverso una lunga intervista a Marco Fatuzzo, primo sindaco eletto direttamente dai siracusani, che diede il benvenuto al Pontefice. Il libro nelle sue poco più di 130 pagine propone anche i testi integrali di tre discorsi che il Papa consegno alla città di Siracusa.
La presentazione e avvenuta nel salone monsignor Baranzini del Centro congressi della basilica Santuario della Madonna delle Lacrime alla presenza, tra gli altri, del Rettore don Aurelio Russo. A dialogare con l’autore e con Marco Fatuzzo é stato il direttore del periodico Cammino Orazio Mezzio mentre un altro giornalista, Gianni Failla, ha raccontato della particolare esperienza maturata in quella circostanza da un punto di vista meno convenzionale: la struttura stampa che venne messa in piedi con il contributo di numerosi giornalisti siracusani e la collaborazione della quasi totalità delle testate in quel momento presenti sul territorio. La scelta del Santuario per la presentazione non è stata casuale : il momento più alto dal punto di vista spirituale di quella visita fu, infatti, proprio la dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime. "Ma con questo libro - ha osservato Mantineo - provo a scandagliare la dimensione più civica di quella visita che avvenne in un momento in cui a Siracusa faceva i conti con una criminalità, anche mafiosa, tracotante, e una progressiva desertificazione del mondo del lavoro legato all’industria. Tutto ruota attorno a un interrogativo di fondo: trent’anni dopo quell’avvenimento, quale dei tanti semi piantati da Papa Giovanni Paolo II ha germogliato? Alcune risposte le ha date Marco Fatuzzo parlando di un prima e di un dopo, nettamente diverso l’uno dall’altro, nell’azione amministrativa di quegli anni passata da una sterile contrapposizione a una virtuosa cooperazione su molte questioni tra schieramenti differenti. Le altre risposte sono quelle che ciascuno che leggerà queste pagine - ha concluso l’autore - darà a se stesso. Sia chi quei giorni li ha vissuti, come ho fatto io da cronista, sia chi di quell’avvenimento ne ha percepito solo il racconto”.